Oggi il Consiglio Comunale di Meta ha scritto una brutta pagina della sua non esaltante storia di consiliatura. Recatami in Comune per partecipare ai lavori del consiglio (previsto alle ore 12.00) nell'attesa che, secondo consuetudine, si desse inizio alla seduta mi sono recata in un ufficio per una verifica su un atto amministrativo intrattenendomi pochi minuti. Rientro in aula e non trovo più nessuno: il consiglio si era già svolto...seduta lampo! Neanche la cortesia istituzionale di avvisarmi che avrebbero iniziato essendomi presentata in aula prima dei lavori spiegando che mi allontanavo per qualche minuto.
Non ci sono parole per definire questo comportamento irriguardoso non soltanto della sottoscritta, ma soprattutto dell'istituzione e della cittadinanza tutta. Probabilmente hanno voluto impedirmi di intervenire sull'argomento dell'esercizio di prelazione di un immobile in Via Casa Lauro, argomento che avrebbe offerto lo spunto per una riflessione sul caso di "Villa Giuseppina". Allora intendo informare i Cittadini su come avrei votato su questo argomento e quindi pubblico l'intervento che avevo preparato.
Non ci sono parole per definire questo comportamento irriguardoso non soltanto della sottoscritta, ma soprattutto dell'istituzione e della cittadinanza tutta. Probabilmente hanno voluto impedirmi di intervenire sull'argomento dell'esercizio di prelazione di un immobile in Via Casa Lauro, argomento che avrebbe offerto lo spunto per una riflessione sul caso di "Villa Giuseppina". Allora intendo informare i Cittadini su come avrei votato su questo argomento e quindi pubblico l'intervento che avevo preparato.
"Sulla delibera di Consiglio del 01.10.2018 relativa all’esercizio di prelazione ai sensi dell’art. 62 del D.lgs n.42/2004 e ss.mmi ii – immobile sito in Via Casa Lauro n.12 della consistenza catastale di 7 vani ed identificato catastalmente al foglio n.08 p.lla n.383, sublaterno n.21 della consistenza catastale di 179 mq avrei votato per non esercitare il diritto di prelazione, considerando le caratteristiche dell’immobile in oggetto.
Il Comune di Meta esercitò invece il diritto di prelazione sull’appartamento in Villa Giuseppina. Nell’intenzione dell’Amministrazione Trapani la residenza di Via Caracciolo avrebbe dovuto ospitare l’atteso Museo del Mare. Un intervento da un milione di Euro che il Comune avrebbe finanziato con accantonamenti e fondi regionali.
Nel bando del 15 febbraio 2017 l’architetto responsabile del settore adotta una determina con la quale indice un’asta per la locazione dell’appartamento all’interno di Villa Giuseppina. Nella stessa determina l’architetto Savarese scrive che è interesse ed intenzione dell’Amministrazione rendere produttivo il detto immobile e per questo motivo è stata manifestata la volontà di procedere all'indizione di apposita Procedura di Evidenza Pubblica al fine di individuare il miglior contraente cui cedere in locazione il cespite. Come ha espresso questa suo volere l’Amministrazione?
Suddetto appartamento rientra, ai sensi dell’art. 882 c.c., nei beni demaniali pertanto non può essere nè venduto nè locato, semmai solo dato in concessione.
Pertanto la domanda che avrei voluto rivolgere al Segretario Comunale, chiedendo allo stesso una risposta scritta corredata da documenti, sarebbe stata la seguente: quali sono gli atti attraverso i quali l’Amministrazione ha espresso la volontà di locare l’immobile ad un privato visto che non credo ve ne siano stati?
Credo e spero per i Cittadini e per tutti gli Operatori turistici che il Comune pensi a recupere questo appartamento per finalmente pensare concretamente ad adibirlo a Museo del Mare affinché possa essere visitato non solo dai cittadini peninsulari, ma dai tanti turisti che affollano la Penisola.
E' inutile acquistare altri immobili, che comportano ulteriori sacrifici economici da parte della collettività se poi invece di essere utilizzati dalla comunità finiscono per essere locati al miglior offerente. Il Comune è un Ente pubblico non può assurgere al ruolo di imprenditore.
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