Il rinvio a giudizio del sindaco Giuseppe Tito sul piano umano certamente dispiace. Su quello politico-amministrativo impone invece una seria riflessione perchè giunge quasi all'epilogo della consiliatura e perchè rischia di pregiudicare anche quella futura se i protagonisti delle prossime elezioni saranno sempre gli stessi e quindi non cambierà il contesto in cui si esplica l'attività amministrativa.
In epoca non sospetta auspicai l'autoscioglimento del Consiglio, eventualità che avrebbe rappresentato l'occasione per rasserenare la vita politica metese e aprire le porte a una stagione nuova. Tutto ciò non è avvenuto, anzi si sono moltiplicati gli episodi su cui il Sindaco e la sua Maggioranza non hanno sicuramente dato prova di quell'eccellenza di cui si sono accreditati e continuano a farlo indifferenti rispetto alla gravità di certe situazioni di cui voglio pensare forse non hanno neanche piena percezione. Per tutte valga la storia di "Villa Giuseppina", una vicenda che potrebbe riservare altre sorprese. Se non prevarrà il senso di responsabilità e la sensibilità istituzionale di non pretendere di legare al proprio destino quello dell'Amministrazione, avremo una campagna elettorale avvelenata e un'Amministrazione su cui peserà comunque l'esito di questa vicenda giudiziaria. Auspico perciò una novità che restituisca dignità a tutti e che liberi energie positive per il bene della nostra cittadina.
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