domenica 7 gennaio 2018

Intervista di Agorà: "Giunta, troppi conflitti d'interesse"

Cari Amici e Lettori, pubblico l'intervista che mi ha fatto il settimanale Agorà in edicola da sabato. Ho fatto il punto sulla situazione politico-amministrativa metese in attesa di iniziare questo 2018 che sarà impegnativo visto che tra due mesi andremo a votare per le elezioni politiche. Ringrazio la direttrice di Agorà, Nancy De Maio, per l'attezione e la disponibilità.


Cosa l’ha spinta a sostenere, alle scorse amministrative, Giuseppe Tito?
Tito è stato il primo a contattarmi per chiedermi di candidarmi. Subito dopo l’hanno fatto Antonelli e la Viggiano e Tito allora si è rifatto vivo, forse temendo che mi candidassi con i suoi avversari, e ho scelto la sua lista in virtù del fatto che me l’ha chiesto per primo…
In cosa ne è poi rimasta delusa?
Premetto che in qualità di componente dell’OIV, l’organismo di vigilanza, ho avuto modo di conoscere Tito nella sua esperienza di assessore al personale col sindaco Trapani e già allora rilevavo una serie di problematiche che ho segnalato ufficialmente senza che si desse seguito a tali rilievi. Poi Tito, pur conoscendo il mio punto di vista su un tema molto delicato, mi ha assegnato la delega assessoriale al personale senza premurarsi di dar seguito agli indirizzi che anche in questa veste gli ho rappresentato nell’interesse dell’Ente. Ci sono gli atti che parlano e alla fine davvero non ho capito perché ha voluto affidarmi questo settore sapendo che non avrebbe mai dato seguito ai miei suggerimenti. Inoltre mi ha deluso la sua incapacità di conservare un’autonomia di giudizio visto che si è lasciato condizionare molto da altri membri della sua maggioranza nelle determinazioni che mi hanno riguardata.
Quando ha capito che non avrebbe più potuto continuare il suo percorso in maggioranza?
Dopo che mi ha espulso dalla Giunta ho continuato a restare in maggioranza, ma ne sono stata completamente emarginata! Anche prima, quando ero assessore, Tito mi escludeva dalla partecipazione diretta a decisioni riguardanti gli stessi settori di mia competenza. Praticamente mi ha utilizzata come uno specchietto per le allodole alle elezioni per poi scaricarmi alla prima occasione visto che non poteva condizionarmi come fa con gli altri del suo entourage
Capitolo Pd. Perché aderire e poi uscire?
Il segretario del PD Paolo Trapani mi ha contattata proponendomi di entrare nel partito e portare avanti un’azione politico-amministrativa che nei suoi intenti avrebbe potuto anche portare a una ricomposizione della frattura con Tito visto che, in ogni caso, sono stata eletta nella sua lista e sono stata determinante per il suo successo elettorale. Tito e i suoi fedelissimi invece hanno male interpretato questa iniziativa e mi sono resa subito conto che, al di là delle buone intenzioni di Trapani, è sempre Tito che tira le fila del PD metese, anche quando ne sta fuori, e quindi sarei finita dalla padella nella brace. Per questo non appena Tito ha deciso di reiscriversi al PD con il suo entourage ho rinunciato senza neanche che l’iscrizione si formalizzasse. Ho anche consegnato a Trapani e al Direttivo PD un dossier sul mio operato in amministrazione e sulle contestazioni che ho mosso al Sindaco e agli Uffici affinché si rendessero conto della critica situazione che mi sono trovata a vivere. Purtroppo non c’è stato seguito, almeno fino a questo momento! Il tutto senza contare la vicenda giudiziaria che ha colpito Tito e che ne condizionerà le prospettive politiche e amministrative, tanto più se sarà rinviato a giudizio!
In cosa si distingue il suo modo di fare opposizione da quello del gruppo "Meta comune"?
Quando mi occupo di un problema mi piace approfondirlo e di tirar fuori tutto quello che c’è. Lo stesso Tito sa bene che non mi fermo a un livello superficiale e forse apprezza anche la serietà con cui faccio il mio lavoro. Sui modi di fare degli altri non mi sono mai espressa, anche se vengo criticata e in qualche caso attaccata. Credo che ognuno si comporta come meglio crede o come più gli conviene. Io ho scelto di preoccuparmi dei problemi dei Metesi che non si identificano nel modo di governare di Tito e del suo gruppo, così come di proporsi della Viggiano.
Lei ha segnalato una serie di incongruenze sul piano amministrativo. Qual è, in assoluto, l'episodio più grave?
Mettendo da parte la vicenda giudiziaria che ha un peso assolutamente preponderante, credo che uno dei problemi più seri sia rappresentato dal grave conflitto di interessi in capo allo stesso sindaco, agli assessori e anche alcuni consiglieri che non potrebbero occuparsi dei settori per evidente incompatibilità: per tutti valga l’esempio del contenzioso passo di mano in mano fino al momento che se l’è preso Tito nonostante anch’egli non è in condizione di occuparsene. L’ha data a tutti questa delega tranne che a me che di conflitti d’interesse non ne ho. Che devo dedurne? Lascio a voi ogni valutazione! Non mi piace la politica del personale, dei concorsi e delle nomine fiduciarie, degli affidamenti diretti. Su tutto ho preso posizione, mi sono rivolta alle Autorità tutorie competenti, ho reso pubbliche le mie opinioni e le mie critiche. Oggi manca un organismo di vigilanza terzo diverso dalla Magistratura Penale e Contabile in grado di esercitare un controllo su atti che mai potrebbero e dovrebbero essere adottati dall’Amministrazione.
Quali sono i problemi più urgenti per Meta e quali soluzioni propone?
Prima di tutto Meta ha bisogno di una classe amministrativa priva di conflitti d’interesse e preparata a governare la cosa pubblica. Si tratta di un deficit oggettivo che, se non risolto, rischia di pregiudicare anche la migliore delle buone intenzioni. C’è poi il problema dei parcheggi, quello della viabilità, della gestione del traffico locale e peninsulare che è davvero un grave problema. Sulle case popolari che sono state messe in vendita ho già espresso la mia contrarietà in mancanza di una seria alternativa per chi la cosa non può comprarsela e resta senza un tetto. A questo il Comune non ha pensato ed è grave, così come l’ostinazione a perseguire questa strada. Ci sono stati ricorsi e il loro esito avrà un riflesso sulle decisioni amministrative. Manca la programmazione e la reale valorizzazione del nostro patrimonio, incluso quello culturale. Meta ha bisogno di voltare pagina e di assumere una fisionomia che purtroppo oggi non ha e che rischia di non avere mai…
Che bilancio fa di questi tre anni in Consiglio comunale?
Sono delusa per quanto riguarda l’operato della maggioranza e credo che il mio impegno sia servito e serva da stimolo a chi guarda all’impegno pubblico con la voglia di dare un contributo reale al governo del proprio paese. Io ho fatto e continuo a fare la mia parte, a diversi livelli, e porterò fino in fondo il mio mandato senza pregiudizi verso chicchessia, ma determinata a non darla vinta a chi coltiva altri obiettivi che non condivido e che non posso sostenere!
Che prospettive per il suo futuro "politico"?
Premesso che non ho scelto di fare della politica una professione, intendo continuare a dare un contributo disinteressato per il buon governo della nostra cittadina. Mi piacerebbe poterlo continuare a fare con responsabilità dirette, ma oggi non ne ricorrono le condizioni per cui guardo avanti con fiducia sapendo che matureranno le condizioni ottimali per consentire di esprimermi al servizio del mio Paese!
È possibile costruire un'alternativa a Giuseppe Tito?
L’alternativa a Tito non solo è possibile, ma è auspicabile che nasca al più presto con nuove espressioni della nostra comunità che acquisiscano consapevolezza che in certi momenti non ci si può sottrarre all’obbligo di un impegno civico in amministrazione. Ci vuole però chiarezza perché la situazione attuale non è delle migliori e si corre il rischio di scegliere il male minore! C’è bisogno di gente nuova che antepongano gli interessi collettivi ai propri e operino con spirito di servizio autentico.
Chi potrebbe essere il candidato o la candidata ideale per il dopo - Tito?
Dobbiamo guardare oltre l’attuale contesto amministrativo perché Meta è in grado di esprimere diverse candidature credibili per il ruolo di sindaco. Bisogna però mettersi alle spalle questa stagione e alcuni protagonisti che non hanno più ragion d’essere a livello amministrativo incapaci di dare oltre quello che hanno detto e fatto sino a oggi. Qualche nome ce l’ho, ma per il momento non è il caso di parlarne perché è ancora troppo presto! Lasciamo che maturino le condizioni e che la gente si convinca definitivamente che questa non è assolutamente la migliore amministrazione per la nostra cittadina, nonostante Tito e compagni vogliano accreditarsi come tali.



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