giovedì 1 settembre 2016

La mia posizione ufficiale sulla questione "bagnanti"

L'altro giorno il Sindaco Giuseppe Tito, in un articolo su Metropolis, mi ha di nuovo tirato in ballo sulla questione "emergenza bagnanti" per affermare i suoi presunti successi e mettere in cattiva luce la sottoscritta quasi che esprimere un'opinione diversa da quella del primo cittadino o avere un'idea diversa di come si possono affrontare i problemi amministrativi costituisce un delitto di lesa maestà.
Allora voglio dire innanzitutto che non condivido ancora una volta come il Sindaco presenta e propaganda il suo operato lasciando che i media forniscano della nostra Cittadina un'immagine addirittura peggiore di un bronx o di una città boliviana dove in ogni angolo si nascondono bande di delinquenti pronti ad aggredire la gente. Se il Sindaco dichiara che la gente di Meta aveva addirittura paura di uscire rispetto a una situazione venutasi a creare in modo del tutto occasionale e isolato (l'accoltellamento), allora mi sento di affermare che si tratta di parole pronunciate in assoluta libertà e che ledono l'immagine di Meta perchè tutto sommato non veritiere nella dimensione che lascia intendere Tito.

Piuttosto al Sindaco non sono andare giù le critiche che gli ho rivolto da Consigliere nella seduta del 28 luglio 2016 con un documento che ho depositato agli atti e che vi ripropongo per opportuna conoscenza in quanto si stratta di valutazioni a mio avviso più che legittime in quanto inerenti le proposte avanzate dal Sindaco e praticamente risoltesi in un nulla di fatto a voler essere buoni.
Credo invece che prestare ascolto anche agli altri e quindi anche a chi sta all'opposizione può essere molto utile proprio a scongiurare brutte figure.
Speriamo che quanto accaduto gli serva da lezione e impari ad essere più prudente, come sindaco, nell'esercizio delle sue funzioni. Anche se, a vedere come vanno avanti le cose in Comune, c'è poco da stare allegri e da avere fiducia in un cambio di passo nella direzione auspicata.

ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL MIO INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE

"Credo che l’integrazione dell'ordine del giorno con questo argomento sia stata quanto mai opportuna consentendo al Consiglio Comunale di ragionare e confrontarsi su una questione che ha destato, come l’anno scorso per l’inquinamento marino, grande scalpore nell’opinione pubblica non soltanto per i fatti in sé, quanto per la manipolazione mediatica che dell’accaduto è stato fatto in particolare dal nostro Sindaco.
Dobbiamo essere onesti e riconoscere che lo spiacevole e grave episodio verificatosi alcune domeniche fa tra alcuni ragazzi all’uscita della Circumvesuviana per recarsi alle spiagge sicuramente meritava attenzione e una risposta concreta, ma consentitemi di dirlo con la massima onestà e franchezza, non c’era assolutamente bisogno di trasformarlo in un caso nazionale per la gioia dei media che si sono anche divertiti a rilanciare le bizzarre idee del nostro Sindaco che praticamente non hanno trovato alcuna concretizzazione risultando impraticabili ed estemporanee.
Ora, passi pure la mania del protagonismo che, bisogna riconoscerlo, appartiene assolutamente al Sindaco Tito che non manca occasione per soddisfarla, ma come consigliere comunale ho il diritto di entrare nel merito delle proposte del primo cittadino in quanto rappresenta oltre al civico consesso anche l’intera Città e quindi è ancora con maggior senso di responsabilità che il Sindaco deve comportarsi nelle azioni e nelle dichiarazioni a tutela dell’immagine e della credibilità dell’istituzione che rappresentiamo.
Il senso critico rispetto all’operato del Sindaco, da parte mia che sono investita di una funzione qual’e’ quella di consigliere comunale di minoranza viene messo alla berlina dal primo cittadino o etichettato alla stregua di polemiche strumentali o dettate da chissà quale interesse.
Respingo al mittente le insinuazioni e le accuse che mi vengono rivolte al solo scopo di non “disturbare l’operato del Sindaco” o di portare alla luce il venir meno di certi obblighi nei confronti dei cittadini e degli elettori e che, soprattutto per chi sta all’opposizione, significa esercizio del controllo sull’attività amministrativa oltre che partecipazione alla programmazione per conseguire obiettivi di crescita e di sviluppo per il nostro Paese.
La politica è politica…  Non la dobbiamo confondere con i personalismi che, tra l’altro, non appartengono alla mia cultura e al mio modo di fare. Se invece si vogliono liquidare così quelle che sono posizioni politiche e amministrative di cui ci assumiamo la responsabilità senza ricercare mediazioni o compromessi o, peggio, consociativismi, allora non si comprende neanche la ragione per la quale abbiamo accettato di candidarci: e cioè di servire il Paese!
E veniamo allora al caso della presunta emergenza bagnanti o balneare per ribadire alcuni concetti affinché restino agli atti del Consiglio:
1)    La minacciata chiusura della Circumvesuviana e quindi l’interruzione di un servizio pubblico oltre a rivelarsi impraticabile è stata immediatamente bocciata sia dall’EAV sia dal Prefetto di Napoli senza considerare le implicazioni connesse a un tale ragionamento e che non hanno minimamente sfiorato il Sindaco. Mi riferisco alla libertà di muoversi che ognuno ha, tanto più con i mezzi pubblici e le considerazioni di carattere sociale relative all’ipotizzata restrizione rispetto a un’utenza non locale. Cioè un’utenza extra-peninsulare che frequenta abitualmente la Penisola per andare a fare shopping, per andare al ristorante e così via, cioè alimentare la nostra economia. La risposta delle Autorità verso questa proposta ne ha confermato l’impossibilità nell’attuazione.
2)    La richiesta di far intervenire l’Esercito! Ma si rende conto il Sindaco della sproporzione che intercorre tra quanto accaduto e la sua proposta di militarizzare la nostra cittadina quasi fossimo un paese dove l’alta presenza di criminalità e l’impotenza della forze dell’ordine richiede un intervento così pieno di significati in termini di messaggio che passa all’opinione pubblica! Ma come si fa soltanto a pensarle certe cose, mi chiedo!
3)    Infine l’idea di istituire la tassa d’ingresso ai lidi di 2 euro a persona, terza ipotesi assolutamente impraticabile sul piano contabile e per la sua natura di tributo di scopo e che è stata rapidamente bocciata anche dagli operatori. Anche su questa terza ipotesi è d’obbligo per un Consigliere comunale esercitare il diritto di critica.

Alla fine si è visto che un potenziamento della vigilanza presso la stazione della Circumvesuviana e l’attivazione di un servizio navetta che trasporta direttamente alla marina i bagnanti durante i fine settimana quando sono notevolmente più numerosi, ha risolto il problema anche se ha determinato legittime reazioni in chi, oggettivamente, da tale flusso di bagnanti il sabato e la domenica ricava i maggiori utili d’impresa della stagione. Mi riferisco ai Commercianti le cui attività insistono lungo questo tragitto e ai quali si rivolgono per acquisti di tutti i tipi i bagnanti del week-end che nella stragrande maggioranza dei casi sono persone perbene, famiglie, giovani che spendono e arricchiscono i nostri imprenditori. Secondo il Sindaco questa gente non ha diritto di lamentarsi per il crollo delle vendite che hanno registrato!
Non possono criticare il Comune per questo provvedimento che oggettivamente li penalizza e non possono informarsi se è giusto attivare un servizio di trasporto bus gratuito proprio per questi avventori ed essere curiosi di conoscere su chi ricadono i costi di tale nuovo servizio?
Come Consigliere comunale ho raccolto queste critiche, come tante altre che liberamente vengono rivolte dai Cittadini all’indirizzo del Comune, e me ne sono fatta portavoce. Anche questo “disturba” il nostro Sindaco?
Abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco con cui afferma che il costo del servizio non ricade sulle casse del Comune, ma è un onere a carico dei gestori balneari che evidentemente hanno stipulato un contratto con la Società di trasporto, che è anche quella del nostro servizio pubblico, a determinati condizioni e costi.
E’ lecito informarsene e conoscerne i contenuti anche perché non tutti i cittadini ne possono usufruire, ma solo quelli che utilizzano la Circumvesuviana?
E’ il metodo troppo personalizzato con cui il Sindaco gestisce l’amministrazione che lo espone alle critiche e non solo a quelle! E’ l’assenza nella stessa maggioranza di quello spirito critico che è utile a correggere il tiro ed a evitare che ad errori succedano errori.
Invece chi osa soltanto criticare od opporsi a questo modo di fare e di gestire la PA, com’è capitato a me, non ha diritto di cittadinanza politica e amministrativa secondo l’opinione del sindaco.
E questo, ancor prima che come consigliere comunale, mi preoccupa come cittadino di Meta e quindi ribadisco che fino alla scadenza del mio mandato continuerò a esercitare fino in fondo e con la massima serietà e puntualità le mie prerogative di Consigliere secondo quanto previsto dalla legge.
Infine mi sia consentita una chiosa. Mi piacerebbe conoscere dal Sindaco Tito la ragione per la quale nei suoi comunicati si firma “sindaco del popolo”, definizione di cui non c’è riscontro nel TUEL e che, proprio perché usata da lui, sottintende un significato di cui mi preme conoscere il senso e auspico che il Sindaco voglia chiarirlo".

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