Mi dispiace che il Sindaco Giuseppe Tito personalizzi il "confronto politico" trasformandolo in uno scontro personale, dimostrando così di non comprendere il senso del mio ragionamento e, anzi, rilasciando dichiarazioni palesemente inveritiere (Agorà 23 febbraio 2019) con le quali "giustifica" la mia destituzione da assessore come frutto del "conflitto generato con alcuni funzionari comunali i quali nell'espletamento delle loro funzioni lamentavano un certo disagio dovuto ad incomprensioni e talvolta intereferenza con il loro ruolo". E' un'accusa molto grave quella che il Sindaco mi rivolge e che dovrà essere confermata dai diretti interessati che dovranno dimostrare con quali atti li ho messi in difficoltà intralciando il loro operato.
Le parole hanno un significato e vanno quindi pesate! Nel decreto di revoca della carica di assessore non c'è menzione di tutto ciò ed è opportuno ricordare che il Sindaco all'indomani delle elezioni già evidenziava la necessità di una rotazione in seno alla giunta! Tant'è che l'allora capogruppo Biancamaria Balzano convocava diverse riunioni proprio su questo argomento fino a quando si è concretizzata la mia esclusione. Si deve a me, nonostante fossi stata in questo modo esclusa, se il sindaco si è visto costretto a nominare un'altra donna, nel caso proprio la Balzano, perchè mi sono rivolta alle autorità tutorie per far richiamare il sindaco al rispetto della cosiddetta "quota rosa". Anche qui carta canta e non l'ho fatto certamente nel mio interesse visto che a beneficiarne è stata proprio la Balzano!
Tutte le mie iniziative sono state assunte con la formalità degli atti e delle prerogative in capo al consigliere comunale, così come in diverse circostanze le mie richieste non sono state evase... L'elenco è lungo e non ho problemi a ricostruirlo al momento debito! Per questo posso confrontarmi in qualunque sede e dar conto del mio operato! Sarò curiosa di vedere quali saranno le risposte di chi di dovere visto che ho sempre operato nell'interesse della pubblica amministrazione sia quando stavo in maggioranza sia quanto sono stata costretta a passare all'opposizione.
Degli atti dell'Amministrazione che sono stati attenzionati dalle autorità tutorie a livello amministrativo e giudiziario ne deve rispondere chi li ha prodotti. Non è certo colpa mia se tali atti hanno offerto il fianco a verifiche, accertamenti e inchieste di cui ancora si attendono gli esiti! Tito, nonostante sia uomo di consolidata esperienza politica, dimostra di essere in grande difficoltà quando non sa rispondere nel merito delle questioni e delle contestazioni che gli ho mosso e di cui ha piena consapevolezza! In qualche caso non ha mancato di volermi intimidire, ma la mia non è stata e non è una battaglia alla sua persona, ma solo l'esercizio libero del ruolo di pubblico amministratore che, stando all'opposizione, ha il dovere del controllo, della verifica sugli atti, della contestazione e anche della proposta. Io così mi sono mossa, ho la coscienza a posto. per me parlano gli atti amministrativi di questi anni!
Gettare fango sugli avversari per confondere le idee e per affermare sè stessi sentendosi superiore a tutti conferma solo lo stato di disagio e di confusione del Sindaco che non può negare le vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto sul piano amministrativo e per le quali è tenuto a dar conto, oltre che ai giudici, anche al Paese! Sicuro non è al di sopra di tutti e quando sarà assolto, come gli auguro di cuore, allora avrà il pieno diritto di rivendicare la correttezza del proprio operato! Per il momento tenga presente che opera "sub iudicio"!
(continua...)
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