I nodi vengono sempre al pettine e così è stato per la nomina della Commissione Paesaggistica fatta in modo irrituale dal Consiglio Comunale: cioè senza attenersi alle modalità prescritte, senza la valutazione dei curricula dei suoi componenti, senza prendere in considerazione le incompatibilità. Insomma una riconferma in toto della Commissione uscente che non è contemplata in nessun regolamento, statuto o altro. Tant'è che nei giorni scorsi al Sindaco Tito è pervenuta la formale richiesta da parte del Difensore Civico della Regione Campania di fornire i dovuti chiarimenti su quanto è stato approvato dal Consiglio Comunale.
Le mie contestazioni prescindono dalle persone che sono state nominate e riguardano la legittimità delle procedure e dei profili professionali richiesti. Ciò a tutela della stessa Commissione e della legittimità del suo operato che potrebbe essere inficiato dalla mancanza, in toto o in parte, dei requisiti richiesti con ripercussioni sugli atti approvati e che riguardano i Cittadini. Da qui l'interesse a tutelare l'interesse pubblico e quindi la chiamata in causa del Difensore Civico campano. E' anche vero, diciamocelo, che è stato inopportuno nominare nella Commissione il primo dei non eletti della lista del Sindaco il cui figlio, tra l'altro, è componente dell'UTC a seguito di un concorso indetto dallo stesso Tito. E qui c'è anche un palese conflitto di interessi!
Altrettanto dicasi per la sorella di un consigliere di opposizione che è stata riconfermata nella Commissione, mentre sarebbe stato più opportuno evitarlo proprio in virtù degli stretti rapporti parentali che intercorrono con un amministratore in carica. Queste tipologie di istituti tecnici devono essere quanto più imparziali possibile! Insomma è stato tutto sbagliato e inopportuno, ma soltanto io mi sono fatta carico di rappresentare un possibile danno per il "pubblico interesse".
Sempre a proposito di irregolarità procedurali devo mio malgrado evidenziare una "grave inadempienza" compiuta dal Sindaco con la nomina della nuova Giunta e l'assegnazione delle deleghe assessoriali. La legge prevede che il Sindaco nè dia formale comunicazione al Consiglio nella prima seduta utile: art. 46, comma 2, D. Lgs 267/2000. Lo ripeto: la procedura è prevista dalla legge mentre il nostro Sindaco si è astenuto adducendo a pretesto che sul sito web del Comune sono pubblicati i decreti di nomina con i relativi incarichi.
Lo chiedo anche agli altri Consiglieri: può il Sindaco in modo così disinvolto disattendere a un obbligo previsto dalla legge? E può il Segretario comunale assecondare un'ingiustificabile omissione da parte del primo cittadino che è anche mancanza di rispetto istituzionale verso il Consiglio? Penso che siano entrambi in errore! Viene naturale interrogarsi sulle ragioni di questa apparentemente semplice dimenticanza-omissione sin qui compiuta! Allora rivolgo un formale invito al Presidente del Consiglio Michele Castellano, che è garante dei diritti di tutti i Consiglieri, di prevedere all'ordine del giorno della prossima adunanza consiliare questa "comunicazione del Sindaco" per quanto ritardata.
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